Stamani alcuni giovani compagni hanno esposto lo striscione che vedete presso la manifestazione del 25 aprile a Conegliano. Sono stati immediatamente identificati dalla Polizia ed è stato chiesto loro di rimuoverlo. Non paghi, gli agenti hanno sequestrato lo striscione stesso. Senza alcuna motivazione verbalizzata, solamente per non meglio identificate “lamentele” e per lo spauracchio che potesse arrivare qualche provocatore.

Il 25 Aprile sì, tanto che le forze dell’ordine stesse sono in prima fila davanti a corone, trombe e bandiere, ma senza libertà di espressione e senza reale militanza antifascista. Servili a chi si è lamentato, il 25 Aprile, dell’antifascismo. Subalterni, e pretendendo dagli antifascisti subalternità, ad eventuali provocatori che dovessero emergere dal sottosuolo.

Le istituzioni stanno totalmente ribaltando il significato storico e attuale di questa data, sono oggi nella sostanza fuori dalla Costituzione del Paese che dirigono; dobbiamo esserne totalmente, e quando necessario frontalmente, consapevoli . Sta a noi, alla vasta comunità di persone nelle parole e nelle prassi resistenti e antifasciste, ricreare nelle strade, nelle piazze, nei circoli, lo spazio sociale e culturale della resistenza e della Costituzione; dobbiamo farlo nella sostanza, valutando bene l’utilità reale di riti, trombe, picchetti, divise, cerimonie borghesi, bandiere che si alzano e cervelli che si abbassano.

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