Un esproprio ai poveri ed ai bisognosi. Questo è, nella sostanza, la messa all’asta delle case popolari. Oltre alla sottrazione di patrimonio pubblico necessario per intervenire nelle situazioni di gravissima indigenza, la Regione e l’Ater si rendono zerbini di chi si presenterà con i soldi in mano a concorrere all’asta.

Conosciamo già la litania giustificativa: “vendiamo le case per recuperare fondi per le manutenzioni”. No, proprio No! Voi Svendete le case (spesso ai ricchi) perché la Regione ha le mani bucate sulla Pedemontana, sul Mose, sulle Olimpiadi. Le manutenzioni straordinarie attendono da anni, le case popolari versano spesso in condizioni disagevoli per chi ci abita, e nessun amministratore del CDA dell’Ater, nemmeno facente capo alla minoranza PD, prende posizione riguardo al sottofinanziamento da parte della Regione Veneto. Una Svendita che mette d’accordo Lega e sedicente centrosinistra, parti politiche che, visceralmente consociate, gestiscono insieme, a tutti i livelli, questo momento di forte spesa pubblica data dal recovery fund; sempre in direzione dell’impresa, delle grandi opere, degli armamenti; mai verso le priorità reali, le gravi necessità, gli strati popolari.

Serve invece una politica di forte investimento per i comparti sociali, in particolare modo per i pesantissimi effetti che la pandemia sta avendo sul terreno economico, sanitario e occupazionale.

All’asta 24 alloggi Ater, ci sono anche case a schiera: prezzi da 29 mila euro. Le date per visitarli – Tribuna di Treviso Treviso (gelocal.it)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *